Ci sono mondi oltre la percezione dei nostri comuni sensi e barriere che ci dividono da essi ma a volte accade che queste barriere si indeboliscano e le creature che abitano quei mondi capitino nel nostro… o noi nel loro

 

 

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#51

 

ULTIMO VOLO VERSO IL NULLA

 

 

1.

 

 

            Quello che sta volando verso il Golfo del Messico proveniente da Londra è un piccolo jet privato con sulle fiancate il logo della Garwood Enterprises, il gigante americano della produzione di Caffè nell’area del Golfo e dei Caraibi.

            A bordo, oltre all’equipaggio, troviamo: Donna Garth, principale azionista e dirigente della Garwood, il suo compagno il misterioso uomo di colore conosciuto solo come Blade, il professore associato di Archeologia dell’Università della Florida Meridionale Wayne Logan, la giornalista Rebecca Adamson e suo fratello minore Jason. Ci sono anche altri passeggeri che potremmo definire particolari. Due si essi si trovano nella stiva chiusi ciascuno in una cassa: Simon Garth, che oltre ad essere il padre di Donna è anche uno zombie, e il Golem protettore della famiglia Adamson, entrambi immobili in uno stato che non è né vera morte né vera vita.

            La bella donna nelle cui vene scorre sia il sangue degli invasori europei che quello degli schiavi negri e degli aborigeni caraibici, siede discosta da gli altri. A dire il vero nessuno avrebbe voluto averla a bordo ma non è stato possibile rifiutarle un passaggio. Ci sono molte leggende su Marie Laveau, la Regina Voodoo di New Orleans, e molte sono vere. Di sicuro c’è che anche se dovrebbe avere almeno 222 anni non ne dimostra più di 25 e già questo dovrebbe farla trovare inquietante. Di certo non è una comune sacerdotessa Voodoo, i suoi poteri occulti attingono a forze che molti avrebbero paura ad evocare figuriamoci a dominare.

            Il piano di volo prevede una sosta a St. Petersburg, Florida, per sbarcare i fratelli Adamson, Wayne Logan ed il Golem e poi dritti a New Orleans in Louisiana. Nessuna delle due mete verrà raggiunta.

            Nel momento in cui l’aereo raggiunge e supera l’invisibile confine che delimita l’area compresa tra Miami in Florida, San Juan in Portorico e le Isole Bermuda qualcosa accade.

            Al principio sembra una comune turbolenza. I passeggeri ballano sui loro sedili ma non si preoccupano più di tanto … tranne una: i sensi mistici di Marie Laveau la avvisano di qualcosa di sbagliato… molto sbagliato e pericoloso.

            Nella cabina di pilotaggio i piloti stanno arrivando per conto loro alle stesse conclusioni.

-Non riesco a governare l’aereo.- esclama il pilota tirando disperatamente la cloche Che sta succedendo? Gli strumenti sono impazziti.-

-Bob...- la voce del secondo pilota è rotta dal timore e dall’incredulità -… non c’è più il cielo e il sole… il sole è in basso.-

-Ma cosa stai…?-

            Il pilota non ha tempo di dire altro: un vortice avviluppa l’aereo che rotea su se stesso per poi precipitare inesorabilmente verso il basso.

L’ultimo pensiero del pilota prima dell’impatto è: non ci sono luci in fondo al mare, allora perché le vedo?

 

Simon Stroud termina di vestirsi e prima di uscire dalla sua stanza controlla per l’ennesima volta che la sua pistola sia carica e pronta all’uso. Nel suo tipo di lavoro avere un’arma difettosa può fare la differenza tra la vita e la morte. Stroud è un ex agente della C.I.A., anche se non parla volentieri di quel periodo della sua vita, e negli ultimi anni si è riciclato come Investigatore privato e consulente della Polizia di New York per crimini legati all’occulto, una materia di cui ha finito, un po’ suo malgrado, per diventare esperto. Quello che lo ha portato a Londra è stata un’indagine su alcuni omicidi avvenuti nella Grande Mela attribuibili ad un vampiro che potrebbe essere anche responsabile della scomparsa di una ragazzina di 13 anni, Ariann Wright, nipote di uno degli uccisi.

Stroud si è convinto che la responsabile di tutto sia Lilith Dracula, la Regina dei Vampiri, ed ha deciso di rimanere a Londra finché non l’avrà presa. Nel frattempo collabora con Scotland Yard nel rintracciare il padre di Lilith, il Conte Dracula in persona… o almeno questo è ciò che crede, perché la realtà dei fatti è diversa… diversa e molto più sinistra.

Ma di tutto ciò Simon Stroud non ricorda nulla, non sa, mentre entra nella sede del Servizio di Polizia Metropolitana della Grande Londra, di essere la pedina di Lilith in un gioco di morte e che quasi ogni sua azione è governata dalla bella vampira. Non lo sa e quando lo scoprirà potrebbe essere troppo tardi.

 

L’Ispettore Detective Katherine Fraser guarda fuori dalla finestra del suo piccolo ufficio e si chiede dove sia ora Dracula. Nella sua attuale incarnazione ha ancora necessità di riposare in una bara sino all’alba? E se la risposta è sì, dove ha trovato il luogo adatto? Vorrebbe avere abbastanza uomini e mezzi per setacciare tutti i cimiteri cittadini ma anche ammesso che lui sia in uno di essi, lei non avrà mai i mezzi per un’operazione simile, non glieli concederanno mai, quindi meglio dimenticarsi l’idea.

L’intera faccenda, poi, è complicata dal fatto che l’attuale incarnazione di Dracula è costituita dalla fusione di Frank Drake, discendente del diabolico Conte, con il vampiro Hannibal King causata magicamente dal demone Y’Garon.[1] La sola speranza di Kate è che l’incantesimo possa essere invertito e per questo si è affidata alla maga Victoria Bentley.

-Uno scellino per i tuoi pensieri, Katie.-

            A parlare è stata una sua collega, l’Ispettore Detective Constance Johanssen, bionda come Kate ma con i capelli corti, è un’esperta in crimini legati all’occulto ed è stata aggregata alla piccola unità di Kate incaricata di catturare Dracula. Constance, è irriverente ed irritante e si compiace di esserlo, ma è un investigatrice coi fiocchi. In questo momento se ne sta seduta a gambe accavallate fissando Kate con un sorrisetto ironico sulle labbra.

-Scommetto che pensavi al tuo ragazzo.- continua

-Parli di Dracula?- risponde Kate un po’ infastidita dal tono dell’altra -Non lo chiamerei mai il mio ragazzo.-

-Ma ora è un po’ come se lo fosse no? Tu e quel Drake non stavate insieme?-

-Non sono affari tuoi ma… sì e l’idea che quel demone lo abbia fuso con Hannibal King per far rivivere Dracula mi fa impazzire. Devo trovare un modo per salvarlo.-

-Tranquilla, lo prenderemo. Non hai detto che presto sarà lui a cercarti?-

-Ne sono ancora convinta. Dracula era… era…-

-Affascinato da te?-

-Sì… se vuoi puoi metterla così. Diceva che assomigliavo alla sua defunta moglie.-

-La madre di quella Lilith?-

-No, la sua seconda moglie, Maria. Fu uccisa dai Turchi poco dopo aver dato alla luce un figlio, l’antenato diretto di Frank… Frank Drake… lui è… parte di Dracula ora ed anche il suo inconscio potrebbe portarlo da me.-

-Attenta, però… anche la Bella potrebbe cedere al fascino della Bestia.-

            Kate non risponde.

 

 

2.

 

 

            Donna Garth si sente cadere sempre più giù. Le acque si chiudono su di lei formando un sudario azzurro. L’ultimo pensiero che le attraversa la mente è che presto lei e suo padre si ritroveranno dalla stessa parte della linea che divide i vivi dai morti.

            I suoi occhi si aprono di colpo e le pare di sputare l’intero Oceano Atlantico in un colpo solo. Prova a parlare ma le sole cose che escono dalla sua gola sono borbottii indistinti. Solo dopo un po’ riesce ad articolare parole comprensibili:

-Sono… sono viva.-

-Direi proprio di sì.- commenta Blade accucciato davanti a lei a petto nudo –Credimi. Io me ne intendo di morti viventi e tu non sei una di loro.-

-Incredibile.-

-Cosa… che tu sia viva?-

-Anche… ma soprattutto che tu abbia fatto una battuta. Pessima, è vero, ma almeno ci hai provato.-

            Blade si limita ad un’alzata di sopracciglia.

-Devi star bene.- ribatte –Se hai voglia di dire sciocchezze. Comunque devi ringraziare lui.- indica lo Zombie in piedi, immobile, apparentemente indifferente a quanto accade intorno a lui –Ti ha ripreso e portato in superficie. Il resto è stata tutta questione di respirazione bocca a bocca.-

-Per fortuna che ci hai pensato tu.- commenta Donna –Lui non avrebbe potuto.-

            Sorride per la sua involontaria battuta poi si guarda intorno. Si trovano su una spiaggia sabbiosa. Apparentemente sono tutti lì: Logan, i fratelli Adamson e Marie Laveau… l’unica a non esser fradicia.

-Dovrei togliermi questi vestiti zuppi prima di prendermi un malanno.- dice infine -Se fossimo io e te soli non avrei esitazioni ma non sono così disinibita da denudarmi in pubblico… e neanche gli altri vedo -

-Con questo sole ti asciugherai presto, vedrai.-

            Donna lo ascolta a malapena. Si alza in piedi e si avvicina al padre.

-Tu sei oltre queste preoccupazioni vero papà? Sei indifferente a tutto e quasi ti invidio per questo. Quelli nei guai seri siamo noi. Ma cos’è successo esattamente? L’ultima cosa che ricordo con certezza è l’aereo che precipitava.-

-Bella domanda, vorrei avere una risposta.- interviene Wayne Logan –Per qualche motivo i piloti hanno perso il controllo e siamo precipitati. Questo è tutto quel che so.-

-Un uragano?-

-Non ne erano previsti.- risponde Rebecca Adamson.

-i… i piloti?- chiede ancora Donna.

-Spariti.- risponde ancora Logan –Non sono sicurissimo di quel che è accaduto ma credo che l’aereo si sia diviso in due tronconi all’impatto con l’acqua. Non so come abbiamo fatto a sopravvivere.-

-Magia.- sentenzia Marie Laveau.

-Che vuoi dire Strega?- ribatte Blade.

-Che sono all’opera forze arcane.- replica lei, quindi tace per un attimo poi riprende -Secondo voi dove siamo?-

-In qualche isoletta al largo della Florida, credo.- risponde Logan -Ma…-

-Guardate il cielo.- intima Marie.

            Istintivamente tutti alzano gli occhi e quel che vedono li lascia senza parole: alla luce del crepuscolo il cielo è punteggiato di stelle e costellazioni mai viste prima.

-Dove… dove siamo finiti?-  mormora Donna.

-Non nella Terra che conosciamo.- è la risposta di Marie Laveau.

 

            La notte cala sulla città di Londra e le creature delle notte si risvegliano. Se i passanti alzassero la testa forse noterebbero il pipistrello che vola alto sopra le antiche costruzioni ed i grattacieli ultramoderni o forse non ci farebbero nemmeno caso. Chi lo nota, invece è un poliziotto di pattuglia a cui è stato raccomandato di segnalare immediatamente un avvistamento del genere. Il poliziotto non sa perché deve fare quella segnalazione, sa che deve farla e tanto basta. Prende la radio e sta per chiamare quando qualcosa lo strattona da dietro.

-Non posso permettertelo.-

            La voce è quella di uno uomo, secca, dura, abituata ad essere obbedita. Il poliziotto viene spinto contro un muro e finalmente vede chi lo ha assalito: un uomo alto, dai lineamenti duri e il naso aquilino.

-Vorrei dirti che mi dispiace…- dice il suo assalitore -… ma mentirei.-

            Mentre sente i canini affilati affondare nella sua giugulare, l’ultimo pensiero del poliziotto è che il suo assalitore ha un occhio azzurro ed uno castano.

 

            Charles Seward si sta preparando a lasciare l’obitorio quando alle sue spalle sente una corrente fredda poi una voce femminile:

-Ciao Charles.-

            Seward si volta di scatto. Seduta su uno dei lettini di ferro c’è Rachel Van Helsing.

-Cosa… cosa fai qui?- le chiede cercando di non sembrare spaventato.

            La vampira si alza di scatto e avanza verso di lui.

-Ho pensato che era ora di chiudere vecchi conti.- dice mentre sorride scoprendo i canini appuntiti.

 

 

3.

 

 

            È Donna Garth ad esprimere ad alta voce quello che è il pensiero di tutti:

-Dove siamo finiti?-

-Piacerebbe tanto saperlo anche a me.- replica Wayne Logan.

-Il Triangolo delle Bermude.- esclama Rebecca Adamson –Ho letto dei fenomeni che sono accaduti in questo braccio di mare: strane sparizioni di navi e aerei. Qualche anno fa il figlio di un senatore scomparve mentre era a bordo di un aereo militare e al ritorno disse di essere finito nel passato all’epoca dei dinosauri. Lui e gli altri sopravvissuti furono rintracciati dalla Cosa.-

-Ora ricordo quella storia.- interviene Wayne –Se ne parlò parecchio a quell’epoca anche perché c’era di mezzo un’invasione di Cape Canaveral da parte di uno stormo di pteranodonti o qualcosa di simile.-[2]

-Un momento…- li interrompe Donna -… volete dire che siamo finiti nel passato?-

-O in un altro mondo.- puntualizza Wayne –Forse il varco spaziotemporale non si limita a portarti nel passato, forse ci sono anche passaggi per altri mondi o dimensioni.-

-Grandioso e che speranze abbiamo di tornare indietro?-

-Beh… in teoria se avessimo un aereo che viaggiasse alla stessa velocità del nostro sulla stessa rotta ma in direzione contraria potremmo imboccare di nuovo il corridoio spaziotemporale e tornare indietro… o potrebbe non accadere nulla… o magari potremmo finire chissà dove.-

-Insomma siamo fregati. Possiamo solo sperare di non essere mangiati da un dinosauro o da qualunque cosa viva da queste parti.-

-Non è il solo pericolo.- interviene improvvisamente Marie Laveau. Sento qualcosa… una presenza antica… e indiscutibilmente malvagia.-

            E a questa affermazione tutti ammutoliscono.

 

            Kate Fraser si reca in bagno ed ha appena finito di sciacquarsi la faccia che alza gli occhi a guardarsi allo specchio. Ha delle terribili occhiaie, pensa, non è strano visto che non dorme molto da quando Frank Drake si è trasformato in Dracula e non può negare di essere preoccupata: sarà possibile riportare Frank e Hannibal King alla normalità?

-Buonasera Katherine.-

            La voce alle sue spalle sembra venire dal nulla: lo specchio davanti a lei non riflette alcuna immagine… no… non è esatto è come se ci fosse qualcosa di indefinibile.

            Kate si volta di scatto e si trova di fronte…

-Dracula!-

-Non dirmi che sei sorpresa di vedermi.- le si rivolge ancora il vampiro –Davvero non ti aspettavi che ti avrei cercata?-

            La sua voce è calma, ha il tono profondo che lei ricorda, ma è diversa in qualche modo: l‘accento rumeno è più sfumato, mescolato con quello di Oxford ed un altro… americano forse. È come se la fusione tra Frank e King si riflettesse nel modo di parlare di questo Dracula…e se valesse lo stesso per la sua personalità?

-Non mi aspettavo che venissi qui.- gli risponde Kate cercando di apparire calma -Hai avuto coraggio a venire nella tana del nemico solo per vedermi.-

-Io sono Dracula e non temo niente e nessuno, donna.-

            Più rapido di quanto l’occhio umano possa registrare Dracula afferra la poliziotta per il bavero e la spinge indietro mentre contemporaneamente le sue zanne snudate si avvicinano al suo collo.

-Dovrei ucciderti, Kate Fraser e dovrei farlo adesso.- dice –Tu sei stata l’esca usata dai miei nemici per portarmi nella trappola in cui mi hanno ucciso[3] e devi pagare per questo. Risparmiarti sarebbe solo un segno di debolezza. Potrei spezzare il tuo bel collo come un fuscello o fare di te la mia nuova consorte vampira, un’eternità al mio fianco forse sarebbe il destino più appropriato per te.-

-Fai… fai quel che vuoi ma fallo in fretta.- replica lei.

-Parole degne di una donna coraggiosa.- Dracula la lascia andare di colpo –Non è ancora il tuo momento, donna e quando lo sarà sarò io a deciderlo. La mia vendetta è appena cominciata.-

            La figura del vampiro comincia a diventare evanescente mentre si muta in nebbia.

-Aspetta!- urla Kate –Non…-

            Ma lui è già svanito e se Kate guardasse fuori da una finestra vedrebbe un pipistrello volare via.

            Le ha risparmiato la vita ma lo ha fatto solo perché voleva tormentarla o la parte di lui che è Frank Drake ha fermato la sua mano? Se fosse davvero così potrebbe ancora esserci speranza e lei vuole crederlo con tutta se stessa.

 

            Ci sono uomini malvagi in giro per la città, uomini per cui la vita e la dignità degli altri esseri umani non contano nulla rispetto ai loro desideri ed interessi. Non hanno superpoteri e nemmeno riposano in una tomba durante il giorno, sono solo persone comuni ed è questo che li rende ancora più inumani di certe creature della notte..

            Barney Haskins se ne sta tranquillo nel parcheggio di una discoteca. Vende paradisi a buon mercato e non gli importa se la roba che passa ai ragazzi distrugge loro il cervello, gli interessa solo fare buoni affari. Sta giusto concludendone uno con una coppia di ragazzi di neanche vent’anni quando la donna bionda avanza verso di lui. Bella donna, pensa, anche se più anziana della media dei frequentatori di quel posto. I ragazzi si scostano davanti a lei e Barney le dice:

-Aspetta il tuo turno bellezza. Devo finire con questi due prima.

            La ragazza si aggrappa al suo compagno e mormora:

-Andiamo via Will.-

            La nuova venuta si volge a guardarli e dice semplicemente:

-Restate.-

            I due restano immobili mentre Barney si sente un po’ nervoso ma cerca di non darlo a vedere.

-Va bene dolcezza…- dice -… che posso darti? Vuoi qualche pastiglia o preferisci un po’ di polvere bianca?-

-Voglio… il tuo sangue.-

            La donna si muove rapida bloccandogli le braccia e Barney non ha neanche il tempo di urlare mentre sente i canini penetrare la sua giugulare. Sviene quasi subito e subito dopo i due ragazzi sentono lo schiocco del suo collo che viene spezzato.

-Non meriti di vivere nemmeno come vampiro.- commenta la donna, poi raccoglie da terra una confezione di pastiglie blu con un marchio inciso sopra.

-E così era questo il veleno che cercavate?- chiede alla coppia.

-Noi…- balbetta la ragazza –Noi volevamo solo…-

-Non mi interessano le vostre scuse.- ribatte con durezza Rachel Van Helsing –Avete bisogno di una lezione e sarò io a darvela in un modo che non dimenticherete mai.-

            I suoi canini scintillano alla luce lunare mentre si avvicina ai due ragazzi.

 

 

4.

 

 

Il guardiano notturno sta facendo il suo solito giro quando si accorge che la porta di una delle sale autopsie è socchiusa. Strano, pensa, di solito il Dottor Seward è molto scrupoloso nel chiudere tutto prima di andarsene e c’era lui di turno stasera.

L’uomo si avvicina alla porta con circospezione e la sua torcia illumina la figura di un uomo a terra: il dottor Seward. È ancora vivo ma respira appena e quasi non si sente il battito. Sul collo due piccoli fori con sui bordi quello che sembra sangue raggrumato. Il guardiano chiama immediatamente soccorso.

 

Quando arriva in ospedale a Kate Fraser basta una sola occhiata al medico davanti a lei per capire che le cose sono gravi.

-Come sta il dottor Seward?- chiede.

            Il medico scuote la testa.

-Ha perso molto sangue ed è molto probabile che non passi la notte.-

-Dio Mio.- si lascia sfuggire Kate.

-Se è credente le conviene davvero pregare ispettore.- aggiunge il medico –Potrebbe essere la sola cosa utile.-

            Non può essere, pensa Kate, non può finire così dopo tutto quello che hanno passato insieme. Prima Frank e King e ora Seward… i cacciatori di vampiri stanno perdendo pezzi uno dopo l’altro. È la vendetta di Dracula o è stata Lilith o magari Rachel Van Helsing? Deve scoprirlo. Quasi non sente le altre parole del dottore.

-Ho fatto avvertire la sua unica parente vivente, sua sorella.-

-Sorella?- esclama Kate sorpresa –Non sapevo ne avesse una. Non ne ha mai parlato.-

-Hanno interrotto i rapporti molti anni fa, non so perché. Io e Charles eravamo… siamo amici ma c’erano cose di cui lui non parlava volentieri e sua sorella era una di quelle. Non è stato neanche facile rintracciarla. Non ci riuscii l’altra volta che Charles fu aggredito[4] ma stavolta spero di avere l’indirizzo gusto. Spero anche che arrivi in tempo.-

-Perché? Non è qui nel Regno Unito?-

-Non è nemmeno in Europa, se è per questo: l’’ultimo suo indirizzo conosciuto è in Nuova Zelanda.-

            Kate sente il bisogno di sedersi mentre assimila le ultime notizie e specialmente la frase: “Spero che arrivi in tempo”. Il medico è convinto che Seward morirà. Se dovesse davvero accadere ci sono delle cose che andranno fatte ma non vuole pensarci adesso.

            Doveva accadere proprio mentre Blade è disperso in un incidente aereo nei Caraibi. Una sinistra coincidenza oppure no?

 

            Molto più lontano da Londra di quanto si potrebbe misurare Blade non ha tempo di riflettere sulle coincidenze, è troppo impegnato a pensare a come sopravvivere nello strano mondo in cui lui ed i suoi amici sono finiti.

-Dobbiamo trovare un fiume o un’altra fonte di acqua potabile.- dice –Se questa è la Terra del passato dovremmo trovarla da qualche parte in quest’isola e così anche qualcosa da mangiare.-

-Se questa è la Terra del lontano passato e non qualcosa di diverso.- commenta Marie Laveau.

-In ogni caso non ci resta che sperare di trovare cibo ed acqua o siamo finiti.-

-Vorrei sapere chi ti ha eletto capo di questo gruppo, Blade.- interviene Wayne Logan –Chi ti dà il diritto di pensare di essere il più adatto?-

-Nessuno, la mia è solo una proposta. Che c’è, archeologo? Ti dà fastidio essere guidato da un nero, forse? So che voi americani del Sud siete ancora sensibili sull’argomento anche se in pubblico dite il contrario.-

-Ehi… aspetta. Nessuno può darmi del razzista e passarla liscia.-

            Logan sferra un pugno a Blade, che lo evita e gli blocca il polso cominciando a torcerglielo.

-Non sei abituato alla lotta, professore…- dice -… io invece combatto da quando sono nato.-

-Adesso basta!- interviene Donna Garth mettendosi tra di loro -Questo sfoggio di testosterone è del tutto fuori luogo. Blade ha ragione: trovare acqua e cibo è assolutamente imperativo. Chi comanda ha meno importanza e visto come vi comportate voi due, forse dovrei farlo io.-

-Appoggio la proposta.- dice Rebecca Adamson.

-Donne.- sbotta Logan –Non mi sorprende che siate solidali. Va bene: cosa suggerisce Miss Garth?-

-Prima di tutto che mi chiami Donna, ho sempre detestato i formalismi. In secondo luogo, penso che dovremmo spostarci verso l’interno e sperare di trovare quel che ci serve.-

            Wayne borbotta ma fa un cenno d’assenso. Donna si rivolge allo Zombie.

-Vieni papà.-

            Simon Garth le si affianca mentre lei prende a marciare e gli altri la seguono… tranne una, che rimane immobile sulla spiaggia. 

-Datti una mossa.- intima Blade a Marie Laveau –O preferisci restare qui?-

            La Regina Voodoo si muove. Volge solo per un attimo lo sguardo alla distesa d’acqua. Qualcosa li sta osservando, ne è sicura, qualcosa di maligno e non è affatto certa che i suoi poteri basteranno a proteggerla

 

 

5.

 

 

            Nell’antica dimora sul mare Lilith, Signora dei Vampiri, siede pensierosa e non si stupisce quando una nebbiolina si condensa davanti a lei mutandosi in una figura familiare.

-Padre.- mormora.

-Bentrovata, figlia.- la saluta Dracula con un sorriso di sfida.

-Sei venuto a sfidarmi per reclamare il tuo trono?-

            Una ruga si forma sulla fronte di Dracula mentre soppesa la risposta:

-Ci ho pensato, in effetti, e forse lo farò un giorno… ma non oggi. Ho ancora molto da capire su come sono tornato. La mia memoria è… confusa ma sono certo di essere morto ma… non importa. Rimani pure Signora dei Vampiri, figlia, ti sei guadagnata quel diritto con la forza di una vera Dracula. Ho sbagliato a non riconoscerti come tale quando sei nata, forse le cose sarebbero state diverse… non saresti cresciuta tra gli zingari e forse avresti sposato un principe, avuto un trono meno vuoto ed effimero di quello che hai ora. Non saresti stata una vampira… forse io non sarei diventato un vampiro-

-Queste… queste parole non sono da te, padre.-

-Dici? Forse hai ragione… forse non sono più lo stesso uomo… lo stesso vampiro che ero un tempo. Quante volte puoi morire e rinascere prima di averne abbastanza?-

-Padre, tu lo sai che la stessa maledizione che mi ha resa ciò che sono ora mi impone di tentare di ucciderti e non esiterò a farlo… la prossima volta.-

            Il vampiro sorride prima di rispondere:

-Non mi aspetto di meno… da una Dracula.-

            Si muta in pipistrello e scompare volando verso la luna.

 

            Si muovono in un ambiente che non ha mai visto una presenza umana, Blade ne è certo. Forse sono davvero finiti nel lontano passato e se è così, dovranno adattarsi perché non ci sono molte speranze di tornare a casa. Non è il tipo di situazione a cui è abituato, ma dovrà adattarsi in fretta se vogliono sperare di sopravvivere. Nessuno dei suoi compagni sembra il tipo capace di cavarsela in queste circostanze ma non si può mai dire: l’istinto di sopravvivenza spesso fa miracoli.

            Dopo una dura marcia in una fitta jungla il gruppetto sbuca in una radura dove trova…

-Acqua!- esclama Jason Adamson indicando una specie di laghetto.

            Si precipitano tutti verso lo specchio d’acqua ma Blade li ferma.

-Aspettate. Dobbiamo prima scoprire se si può bere. Potrebbe essere avvelenata da qualcosa.-

-Che differenza fa?- replica Wayne Logan –Senz’acqua non dureremmo a lungo comunque.-

            Non ha torto e comunque è ormai troppo tardi: il ragazzo, Jason, ha già bevuto e così sua sorella. Non sembrano aver avuto effetti collaterali, per fortuna.

            Alla fine bevono tutti e non succede niente. Blade rimugina un po’, poi chiede:

-Qualcuno sa che tipo di animali ci sono da queste parti?-

-Io sono un archeologo, non un paleontologo…- risponde Logan -… ma se siamo finiti davvero nel Giurassico o un altro periodo simile, dovrebbero esserci piccoli mammiferi, pterodattili, pteranodonti e soprattutto molti, moltissimi dinosauri.-

-Lo immaginavo. Beh, spero che gli animali più piccoli siano commestibili perché…-

            Non finisce la frase perché improvvisamente si ode una sorta di rumore cupo e cadenzato.

-Un tuono.- esclama Jason Adamson -Forse sta arrivando un temporale.-

-Non è un tuono.- ribatte Blade con un’espressione preoccupata -Non è affatto un tuono.-

            Passa qualche istante e poi ecco sbucare nella radura qualcosa che li atterrisce, qualcosa che speravano di non dover vedere: un gigantesco tirannosauro.

 

            Charles Seward lotta tra la vita e la morte. Gli hanno fatto molte trasfusioni ma ha perso molto, troppo sangue e non ha molte speranze di farcela. Non è il solo pericolo che corre e Kate Fraser lo sa bene, ci è già passata un’altra volta.

-Voglio proprio vedere quei vampiri a cercare di venir qui a finire il lavoro.- le dice la sua collega Constance Johanssen –Li fermeremo.-

-Vorrei essere sicura quanto sembri esserlo tu Constance.- ribatte Kate -Ma ho un brutto presentimento per questa notte.-

            Fuori, nel buio qualcosa si muove, qualcosa di malvagio.

 

 

FINE CINQUANTUNESIMO EPISODIO

 

 

NOTE DELL’AUTORE.

 

 

            Benvenuti a quella che potremmo definire una nuova stagione di questa serie. Il ritorno di Dracula sta cambiando certi equilibri, ma quale Dracula è tornato? La domanda non è oziosa, credetemi.

            Nel frattempo una semplice, breve nota per ricordare che i nostri “dispersi nel tempo” stanno vivendo una situazione analoga a quella vissuta dai protagonisti della breve serie Skull the Slayer, uscita tra l’agosto 1975 ed il novembre 1976 ed alle cui avventure hanno fatto riferimento i nostri protagonisti.

            Nel prossimo episodio: la vita di Charles Seward in bilico, Blade ed i suoi compagni perduti tra i dinosauri e presenze ancora più inquietanti. Nel frattempo, che faranno Dracula e Lilith? Scopritelo qui.

 

 

Carlo



[1] Come visto negli episodi n. 49 e 50.

[2] Accadde su Marvel Two in One #35/36 (In Italia su Fantastici Quattro, Corno, #229/230)

[3] Nell’episodio #21.

[4] Nientemeno che nell’episodio #1.